Critica in semiotica estetica dell’Opera “Saturn Vibrafusion” di Nikolay Deliyanev

La cinetica pittorica del Deliyanev discerne lo spazio con la sola traccia lineare, eppure volumizza, in ritmico ascolto della materia, fra ombra e luce, perché sia scissa alla sua componente primaria, energetica e vibrazionale. L’emozione arriva in movimento, in onde propriocettive di pressione, nel raccolto delle impressioni sulla pelle. La linea è la prima articolazione formale dell’intensità emotiva, che offre gradualmente la profondità emozionale alla dimensione temporale del pensiero. Saturno è il dio Chronos che mette in fila, dispiega e mostra la temporalizzazione degli eventi. Il senso haptic del luogo proiettivo è estensione sensibile della dimensione tattile, nello spazio e nel tempo, fino alle distanze più remote e fredde dell’ultimo dei pianeti visibili.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti