Tenacemente tenta
Tremare.
Timore tanto temuto,
troppo tempo testimone tiranno,
talvolta tormento tenace.
Tirava tramontana,
triste, ti trattenevo
toccandoti timidamente.
Trascurandoci tornammo taciturni,
traslocammo tra tetti trasparenti:
temporanea tentazione
tramontata tormentandoci.
Temporali, televisori, titoli tagliati;
tienili tu, tragicomico teatrante.
Taci, trasmetterai tentennamenti.
Tenta, troverai tranquillità.
Trattami teneramente,
tra tutti, ti tufferai trepidante, testardo, tenace.
Terra!
Traguardo tagliato.
Tesseremo tende,
trasporteremo tavoli,
tingeremo tele.
Tesori traditi
trattenendoci testardamente.
Rachele Mannocchi


Significazione critica della poesia “Tenacemente tenta” di Rachele Mannocchi
Le sinestesiche allitterazioni in “t” e in “r” della Mannocchi scuotono fortemente l’essere dell’uomo in un movimento di vita in frammenti, fatto di slanci violentemente arrestati e accumuli di energia trattenuta, mai liberata. La configurazione del tremito del teatro della parola si oppone alla verità dell’azione, unica e ambita libertà, nella consapevolezza amara che dalla pavida scena del tentativo della parola, mera rappresentazione della verità, all’uomo non sarà mai dato pienamente uscire.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti