Critica in semiotica estetica dell’Opera “Declinando l’arancio” di Emanuela de Franceschi

Le dinamiche frammentazioni figurali della de Franceschi sono espressione dell’archetipica lacerazione umana con l’origine, che il mito dei frammenti dello specchio di Dioniso racconta. Il Dioniso fanciullo si specchia e resta abbagliato, lo specchio va in frantumi, eppure ogni frammento dello specchio nella sua parzialità rimanda all’unità della visione originaria, forma la verità da un particolare punto di vista: è il rosso della volontà e il verde del direzionamento, che declinano l’arancio del ritrovamento di sé, fino all’oro sapienziale. Lo specchio vitreo è simbolo dell’unica forma umana di conoscenza. Allora Dioniso è Apollo: Dioniso è vita irriflessa ed Apollo è la forma in movimento inarrestabile, che la vita esprime. L’uomo acquisisce il sapere scandendo il ritmo della ripetizione dell’origine nella forma, nell’espressione mimetica, nel mascheramento. Unica verità è forma in movimento.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti