Urbis imago

In a steady exchange
iron ways bend and
succumb (unaware) to the present.

I see movements
– sometimes far
Far from the perpetual
pendular
swinging of the sun.

The star rises
stern and bright,
while the waters of the rivers
undress, warm themselves,
rest.

Perfumes,
they swell and build up in the air like tangled metal.

But it is now evening….
And while assemblies of destinies melt,
souls, swarming,
emerge from the subways
abandoning iron tracks
that have been exterminated
and becoming, in the distance,
closed and barricaded.

I’m distracted now by a hastening beat,
a progressive tick tick tick
like a ticket machine
replacing, mechanically,
the old crickets’ songs”.

Urbis imago

In uno scambio persistente
vie di ferro si piegano e
soccombono (inconsapevoli) al presente.

Vedo movimenti
– talvolta lontani,
lontani dal perpetuo,
pendolante,
altalenar del sole.

Mentre l’astro si erge
severo e luminoso,
le acque de’ rivi
si spogliano, riscaldano
e riposano.

Profumi
si affastellano nell’aere,
come grovigli di metalli.

Ma è ormai il vespro,
le assemblee di destini si sciolgono,
le anime escono,
brulicanti, dai metrò
abbandonando intervie
che si fanno sterminate
per divenire poi, in lontananza,
chiuse e asserragliate.

Sono ora distratto da un naccherare avanzante,
da un ticchettio progressivo
come di obliteratrici
che sostituisce, meccanico,
il veglio zirlar di grilli.

Massimo Vito Avantaggiato


Critica in semiotica estetica della Poesia “Urbis imago” di Massimo Vito Avantaggiato

La musicalità poliglotta dell’Avantaggiato compone i ritmi della città contemporanea, lontani dalla melodia legata e dondolante dei luoghi agresti. Sono tempi serrati in un destino inconscio di cieche e meccaniche abitudini sotterranee alla luce della coscienza. Luci e ombre sono scissi, i profumi sono solidi, l’orizzonte che all’occhio cede in natura ed induce a fermarsi ed ammirare, nella metropoli limita e confina, inducendo alla partenza. Così anche la stanzialità dei grilli muore in un obliterante nomadismo di rimando, ad un senso irraggiungibile.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti