Stanza del tempo

Vita in attesa, vagherò nel mondo,
moto perenne di giorni futuri.
Cedo al presente e spesso mi nascondo,
senza innalzare vele da naufragio.
Nel deserto di polvere maturi,
incerti e lenti, i segni di un presagio.
Se l’afono ruggito della vita
smorza il grido di un’anima smarrita,
il silenzio raccolto ora mi impone,
di perdermi nell’eco del tuo nome.

Chiara Conti


Critica in semiotica estetica della Poesia “Stanza del tempo” di Chiara Conti

In musica, la parola della Conti è stanza, è la strofa di un canto, una misura, uno spazio, un’eco fratta di tempo, una dimora ritmica rituale in movimento di desiderio, che è segno e presagio dell’oggetto d’amore, di silenzio, di senso, di pienezza, di verità, d’essere, d’eternità.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti