Le galeardiche

Note… bellezze di Myriam,
sabbie dorate d’ocre d’Assiria,
vestigi… al fuoco splendente di Baal;
qui… sono adagiato…
al sospirato canto
del mar d’Eolo al Ponto Eusino.
Arpa… desiderio giovanile
che liba il mio pensiero!

Cavalli sonanti d’Assiria,
galoppando il sole dell’est
d’antichi sonagli;

Suda, solitario cavalier…
e lo spirto,
che il cor mi sublima!
Erotiche sembianze;
e quivi, al fuoco di Persia,
divorando i sensi;
nudo m’annego,
sospinto d’oceano…

desiderio carnale,
travolto dall’implacabil essere…
quegli occhi…
sguardi d’eternità.

Massimo Del Zio


Critica in semiotica estetica della Poesia “Le galeardiche” di Massimo Del Zio

La parola mordente e salace di Del Zio è declinazione seducente, dionisiaca, letteralmente seguace delle rivoluzioni di Golia. La bellezza è al poeta in musica sublime e il piacere è libagione, che celebra la hybris creativa e divina del pensiero. Le membra sono mancanza ad essere e desiderio del chasma degli occhi della donna, nigredo elargente eternità e infinito.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti