Critica in semiotica estetica dell’Opera “Make love not war” di Igor Eugen Prokop
Le plurali sinestesie epidermiche del Prokop sono roride alchimie fecondanti, che trasmutano l’espressione dell’energia di volontà marziale e belligerante, propria della dimensione maschile di forza ignea, nella radialità dell’emozione panica del plesso solare, nella pulsione iniziatica di morte e di rinascita dalla sintesi all’alterità. Le pulsioni distruttive vertono in eros eternante.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti