Il Premio della Città d’Arte Canale Monterano di Roma 2021 all’artista Giovanni Gambasin

Il Comune di Canale Monterano in collaborazione con l’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea conferisce il Premio della Città d’Arte Canale Monterano di Roma all’artista trevigiano Giovanni Gambasin, che offre in lascito una sua opera per esposizione permanente nella galleria comunale in Piazza Tübingen, con inaugurazione il 24 agosto 2020 alle ore 18,00.

Il premio è stato istituito per la celebrazione e l’arricchimento del patrimonio artistico della città e nel valore dialettico del divenire dell’essere nel luogo dell’arte, dimensione universale e archetipica di senso dell’uomo, per una rifigurazione prospettica del sapere, in aperto muovere veritativo.

La cerimonia conferisce ad opera del Sindaco Alessandro Bettarelli la medaglia del Leone Aureo, simbolo della città, disegnata dal direttore artistico Antonino Bumbica e realizzata con fusione artigianale del laboratorio orafo Rocchi di Via Margutta 51 in Roma, il Diploma del Comune e dell’Accademia, in Convenzione formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre, con il Patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale e la Critica in semiotica estetica della presidente dell’Accademia prof.ssa Fulvia Minetti è esposta in connubio all’opera dell’artista, “Monterano”, che omaggia le rovine dell’urbe antica.

Critica in semiotica estetica dell’opera artistica di Giovanni Gambasin,
artista insignito del Premio della Città d’Arte Canale Monterano di Roma 2021

L’arte del Gambasin è la vittoria originale ed inesauribile sul mythos della lacerazione originaria, della recisione del cordone ombelicale che strappa dalla vita eterna del materno, per cui l’uno divenne due e l’ombra dell’indistinzione, della pulsione, della pluralità e dell’amore fu affidata al rimosso, scotomizzata dalla luce della forma cosciente, dalla norma imperativa e dalla certezza avanzante del sapere. La ricerca dell’artista trevigiano è sentimento di mancanza dell’unità primaria e universale, di una pienezza primigenia perduta, esacerbato dalla precoce perdita personale della figura materna e dagli obblighi del servizio di marina militare, ad inseguire la tensione teleologica al Sé, all’esigenza individuativa dell’inconscio e della coscienza, in una anteriore unità di senso, ove luce e buio siano il medesimo abbraccio, perché la libertà dell’essere abiti la necessità del divenire.

Gli elementi dell’architettura pittorica del Gambasin sono frutto della proiezione spaziale della propriocezione e dell’esperienza emotiva corporea, in nome dell’archetipica indistinzione della materia di soggetto ed oggetto, di uomo e di mondo, propria della memoria inconscia e collettiva del grembo materno. L’investimento emotivo e creativo dello spazio dell’alterità oggettuale è la riconquista, attraverso l’arte, del paradiso prenatale perduto, del vissuto onirico dell’infinità di sé nella continuazione all’ambiente.

La solidità imposta dello schema architettonico formale si scioglie nel luogo dell’ironia, che domanda, che decontestualizza e che rovescia l’indiscutibilità dei significati nel provocante gioco infinito della materia e della potenza della possibilità aperta, per una nuova realtà armonica di sé e di mondo.

Da Ananke, simbolo greco della necessità mascherante, del tempo lineare, del dover essere e della geometria della forma, l’artista si volge a Pais, eterna fanciullezza del senso, al luogo del gioco libero e salvo dalle coercizioni, in microcosmici volti improvvisi e nascosti, plurali, istintuali, multiformi ed epifanici della vera e fluida identità dell’essere. È la memoria profonda che coglie del medesimo i sussulti estranianti. In ogni dettaglio infinitesimale della forma resta impigliata una materia franca, qualcosa di abissale e inesprimibile in un viaggio labirintico alla verità dell’inconscio, a cercare il paradigma, che sconvolge la visione cieca dell’abitudine e desta un nuovo principio di sé e delle cose.

L’amniotica liquidità delle forme dell’artista è rituale ontogenetico di una seminale fecondazione immaginativa della realtà. E l’ontogenesi porta con sé l’intera rinascita del cosmo, sin dalle prime forme ciliate cellulari, nel desiderio augurale di rinascita della totalità della vita, a commuovere la gestazione del passato in presenza.

In un’atmosfera contenitiva e metamorfica dell’umido derma ambientale, la pianta a croce greca della chiesa di San Bonaventura evoca la tetralogia fondatrice di vita dei quattro elementi della natura, dal blu dell’acqua, al giallo della luce aerea, al rosso del fuoco germinativo, al verde della terra. La struttura ottagonale del tetto della chiesa e della fontana del Bernini in Monterano agitano la memoria inconscia dell’archetipo del contenimento grembale e femminile, che sospinge il limite terreno del quadrato alla perfezione celeste del cerchio: l’ottagono è athanor di una trasmutazione alchemica della materia in spirito, tensione battesimale della carne alla verità, della finitudine all’infinito.

La maschera architettonica della coscienza erge le rovine di un’identità collettiva nascosta e ritrovata lungo l’axis mundi, il centro assiale dell’universo, il luogo del principio della creazione, individuato nella colonna della fontana, elemento maschile che sostiene il cielo e penetra il grembo dell’acqua, in un connubio degli opposti, nell’estasi di una ierogamia, di un sacro sponsale. La sinestesia si svolge e trasporta lo sguardo umorale nelle cose, dal loro interno a rinascere i segreti veritativi di una memoria dimenticata.

Presidente fondatrice dell’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea
Prof.ssa Fulvia Minetti

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Premio d’Arte Robert Cook 2021 – La Scuola primaria celebra il senso delle espressioni di vita

La VI edizione dell’annuale Premio d’Arte Robert Cook per gli alunni di Scuola primaria celebra l’arte di essere nel suo movimento espressivo senza fine alla verità, divenire di senso che nasce dall’incontro identitario con l’altro, con l’arte, con la materia del mondo.
L’identità rinasce dal grembo dell’arte, dalla figurazione e dalla parola, dalle braccia dell’immaginazione abduttiva per una nuova immagine di sé nella vita. Creare è un atto di senso, è la festa della dimensione comune e universale dell’essere umano, luogo di valori e di verità dell’espressione. È un viaggio di creazione, di conoscenza, di cambiamento, per la conquista e la valorizzazione dell’identità, fra essere e divenire aperto.
In Convenzione formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre, con il Patrocinio della Regione Lazio, di Roma Capitale, del Comune di Canale Monterano e dell’Istituto Comprensivo di Manziana, l’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, in collaborazione con l’Associazione Culturale Nobile Contrada Carraiola, cerimonia il Premio d’Arte Robert Cook con mostra artistico-letteraria dei bambini, poster delle opere, critiche in semiotica estetica in diploma della presidente dell’Accademia prof.ssa Fulvia Minetti, conferimento commemorativo ad opera del figlio compositore Henry Cook di tre medaglie cookiane in pregiata fusione a cera persa in argento ed incisione pantografata del laboratorio orafo di Via Margutta, riconoscimenti della giuria accademica, premi alla memoria degli artisti Alberto Marani e Angelo Di Vico, presso la Scuola primaria di Canale Monterano di Roma il 28 maggio 2021 dalle ore 11,00.
Il Comune inaugura l’esposizione permanente della targa in argento della poesia di Fulvia Minetti “La domanda del vento”, dedicata alle opere degli alunni di quinta classe, per augurio al divenire dell’arte di essere, dell’arte stessa del vivere, a celebrare il senso della bellezza nel superamento di sé nell’altro. “Le bocche del primo pensiero / al giallo vitale della scelta / che sboccia. Appendo, / fra il sonno e la veglia, / l’altalena di raggi vocali / alle braccia infinite che fanno / della tua la domanda del vento. / Ch’io bagni / i miei passi alla tua voce / a mutare il mio granello / nella viva perla del mattino / che tu chiami col mio nome”.

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È Pasqua anche all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina

L’associazione di volontariato e di protezione civile Istituto per la famiglia di Latina in collaborazione con l’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, con il Comitato provinciale di Latina, Fair Play e UST Cisl Latina, realizzano il progetto di portare la festività pasquale anche fra i letti di tutti i reparti dell’ospedale Santa Maria Goretti.
Non c’è il curare senza l’aver cura, poiché la diagnosi dei sintomi, l’intervento e la somministrazione per la salute del paziente sono un seme di vita che non attecchisce senza il terreno maieutico del calore familiare. L’Istituto per la famiglia 46 offre il grembo sociale che si realizza in un valore esteso di fratellanza per la rinascita della persona. È il passaggio, quotidiano e pasquale, ordinario e straordinario al contempo, dal dolore e dal timore della morte alla vita e al progetto di futuro.
L’isolamento dei degenti dai contatti con i familiari, in effetto del decreto ministeriale emanato ai fini del contenimento del contagio, la solitudine che confina ed emargina in primo luogo i ricoverati nei reparti Covid -19 è lenito dalle video chiamate con i familiari che organizza il presidente dell’Istituto per la famiglia 46, Claudio Zappalà, che ha coordinato ogni risorsa disponibile, per la significazione e la valorizzazione del quotidiano in ospedale.
L’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, in occasione della ricorrenza di Pasqua, dona a tutte le persone ricoverate, unitamente al personale dell’ospedale, i libri di poesia e arte di Fulvia Minetti, distribuiti dall’IPF 46, poiché dal grembo del calore della famiglia e dello spazio franco e transizionale dell’arte “resti la sola insanabile ferita fra i due corpi delle labbra a versare amore”, come cita il segnalibro, perché l’unico colore aperto in rosso sia l’amore universale e materno della parola donata, per la rinascita della speranza di vita.

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Premio d’Arte Robert Cook 2020
La Scuola rinasce dal grembo dell’arte

L’annuale Premio d’Arte Robert Cook, giunto alla sua V edizione, celebra l’eternazione della vita nel senso che l’arte crea, sposando il divenire all’essere. Le opere artistiche dei bambini di quinta classe di scuola primaria esprimono una libera configurazione identitaria, con disegno, poesia, pittura, scultura e fotografia, partecipando ad una universalità archetipica di senso comune, al valore integrante dell’incontro dialogico con la materia e con l’alterità, per il movimento di rifigurazione protagonistica di sé e delle prospettive di mondo da realizzare.
In Convenzione formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre, con il Patrocinio della Regione Lazio, di Roma Capitale, del Comune di Canale Monterano e dell’Istituto Comprensivo di Manziana, l’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, in collaborazione con l’Associazione Culturale Nobile Contrada Carraiola, cerimonia il Premio d’Arte Robert Cook con mostra artistico-letteraria dei bambini, critiche in semiotica estetica in diploma della presidente dell’Accademia prof.ssa Fulvia Minetti, conferimento di tre medaglie cookiane in pregiata fusione a cera persa in argento ed incisione pantografata del laboratorio orafo di Via Margutta, riconoscimento alla memoria dell’artista Alberto Marani, premio della Contrada ed improvvisazione jazz del figlio compositore Henry Cook presso il piazzale della Scuola secondaria inferiore di Canale Monterano di Roma il 9 ottobre 2020 dalle ore 8,30.
Il Comune inaugura l’esposizione di una stele memoriale in marmo dedicata alla biografia dell’Artista Robert Cook e celebrante l’istituzione annuale permanente del Premio d’Arte dedicato ai bambini di Scuola primaria, in valorizzazione del patrimonio culturale della città d’arte Canale Monterano, presso l’opera “In volo” di fronte piazza Tübingen, a festeggiare la funzione dell’arte quale grembo gestante un’etica di verità.
È un invito al superamento della visione astratta di comunità, perché la si viva nelle maglie strette della sua costituzione, nella dualità dialogica della reciprocità relazionale: sé e mondo, sé e alterità. La comunità è così ridipinta come ciò che nasce dalla causalità e finalità reciproca.

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Il Premio della Città d’Arte Canale Monterano di Roma all’artista Hans Eigenheer

Il Comune di Canale Monterano in collaborazione con l’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea e con l’Associazione Culturale Nobile Contrada Carraiola, conferisce in prima edizione assoluta il Premio della Città d’Arte Canale Monterano di Roma all’artista svizzero Hans Eigenheer, che offre in lascito un’opera per esposizione permanente nel foyer della Sala Natili comunale, presso piazza Tübingen, il 24 agosto 2020 alle ore 18,00.
Il premio è stato istituito per la celebrazione e l’arricchimento del patrimonio artistico della città e nel valore dialettico di sintesi delle differenti culture nel luogo dell’arte, dimensione universale e archetipica di senso dell’uomo e ipotesi configurante per una rifigurazione prospettica del sapere in aperto divenire veritativo.
La cerimonia conferisce ad opera del sindaco la medaglia del Leone Aureo, simbolo della città, realizzata con fusione artigianale del laboratorio orafo Rocchi di Via Margutta 51 in Roma, il Diploma del Comune, della Contrada e dell’Accademia, in Convenzione formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre, con il Patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale e la Critica in semiotica estetica della presidente dell’Accademia prof.ssa Fulvia Minetti è esposta in connubio di valorizzazione della litografia in opera unica dell’artista.
pdf  L’Arte di Hans Eigenheer (Opuscolo sfogliabile su Issuu)

Critica in Semiotica Estetica all’Opera Artistica di Hans Eigenheer
Artista insignito del Premio della Città d’Arte Canale Monterano di Roma

L’Artista Hans Eigenheer è nato a Lucerna nel 1937 e non soddisfatto delle convenzioni di una cultura razionale ha nutrito la visione del mondo e la ricerca del senso dell’uomo attraverso il viaggio e lo studio della simbologia delle civiltà orientali in Grecia e in India e africane in Egitto; richiamato alla docenza all’Accademia d’Arte di Lucerna e di Zurigo, il Kunstmuseum ad Olten ospita i suoi disegni delle lezioni sulla lavagna ed è onorato del Premio d’arte della città di Lucerna nel 1997, autore di monumenti pubblici come il murale di 72 metri a Lucerna, ha lavorato a Parigi, a Firenze, a Via Margutta a Roma e da 60 anni opera a Canale Monterano creando arte, sviluppando una propria originale semiotica etruscologica e ricercando nelle forme dell’arte e del mito la simbologia archetipica di un inconscio collettivo dell’umano, per una universalità di senso, oltre la sovrastruttura culturale di una prospettiva dell’abitudine.
Le caleidoscopiche vedute grafico-pittoriche dell’artista svizzero offrono stagliate geometrie dalle intensità incisorie, in qualità di occasioni di supporto elargenti le visioni metamorfiche del molteplice sensibile del mondo e, operando un’infaticabile ricerca della massima economia segnica, conducono da una prospettiva esteriore dell’apparenza (Aussicht), attraverso un approfondimento archeologico, ad un’inerenza interiore di senso (Hinblick).
L’arte di Eigenheer, liberata da ogni necessità di convenzione, supera la natura propriamente e meramente estetica e serba una valenza profondamente formativa, nella proposta di partecipazione ad un’azione rituale per una paradigmatica visione delle cose e per un’iniziazione dell’identità, che nasce da una costitutiva perdita per apertura al mondo.medaglia-premio-monterano-hans Si abduce che il carattere visivo di quello che si possa definire il luogo fra rappresentazione (Vorstellung) e presentazione (Darstellung) dell’arte eigenheeriana s’inscriva nell’archetipo del mito orfico dello specchio di Dioniso, che inscena l’irrapresentabilità della visione originaria e il primo istante di nascita del logos: Dioniso fanciullo, l’iniziato, si specchia e scorge i feroci titani alle sue spalle, pur vedendo effettivamente se stesso, e al vissuto alienante il dio, sconcertato dall’abbaglio della visione universale impossibile, infrange lo specchio in caduta; i titani, approfittando del sorpreso sgomento sollevato, sbranano Dioniso, il fanciullo divino, che, privato del compimento del rituale d’iniziazione, mai farà ingresso al principio di realtà proprio dell’uomo adulto e resterà eterno fanciullo vivente la totalità fremente degli aspetti della vita di chi, come Eigenheer, non s’identifica nelle aspettative ordinarie. Zeus, punitore del gesto efferato, fulmina e incenerisce i titani e dalle ceneri nasce l’uomo, che dunque serba una inconscia costitutiva compresenza di titanica animalità e di divina essenza dionisiaca, poli opposti e dimenticati di cui l’arte di Eigenheer trova sempre una sintesi. Proprio e costitutivo dell’uomo, nato dalle ceneri dei titani fagocitanti il dio è così uno specchio in frantumi, ma ogni frammento, in qualità di segno, conserva la rappresentazione della visione originaria, per rimando all’oggetto, pur da un unico punto di vista.
Eigenheer viaggia, osserva, vive e colleziona i frammenti segnici dei molteplici e specchianti punti di vista culturali delle civiltà del mondo per riattivare il movimento della visione, che distrugge le stampelle dell’abito (habit peirceano): destabilizza la parvenza del segno che assegna il significato stabilito e usuale, come quello dilagante della certezza della quantificazione e della commercializzazione e invita, oltre le vesti pregiudiziali dell’abitudine, ad essere e a vedere, per cercare instancabilmente il collante di senso nel vissuto precategoriale del mondo della vita (Lebenswelt husserliano).
Eigenheer, in questo umano labirinto di cieche prospettive, cerca un’arte come ‘arto del vivere’, che muova e congiunga, che ricomponga la visione parziale dell’uomo condannato ai frammenti dello specchio infranto, che riconduca alle memorie di un inconscio collettivo dell’umano e al desiderio impossibile della visione originaria nella sintesi di soggetto e di oggetto, di sé e di altro da sé, nell’avviluppo delle spazialità che rampollano architetture e geografie anatomiche: è l’eccedenza di un sé che rinuncia ad essere solamente se stesso, che abita il mondo ed ogni cosa del mondo. Non a caso Eigenheer si traduce in italiano come “cavaliere eccentrico”, che esce dai confini angusti della norma del centro identitario. L’immaginazione dell’artista viaggia, oltre la soglia della nascita dell’uomo, oltre il nome che segna il destino di finitudine nella dipartizione fra sé e mondo, fino ai luoghi immemoriali della ‘divina animalitas’, sintesi mitologica del dio Dioniso e della ferocia dei titani.
L’arte di Eigenheer è azione intelligente (da inter-legĕre), che ‘legge tra le righe’, che trasceglie e scopre dello spazio il legame fra le cose, che tende e intreccia i fili grafici del senso, come filo d’Arianna che guida e rinasce sempre nuova identità ed espressione. L’artista non cerca la cosa, ma l’evento, il continuum dell’azione nella relazione dei passaggi delle forme, donando agli occhi le impronte sagomate sul filo del transito: poiché il sostanziale permanente, il senso, è il transitare in movimento di segni che sempre di nuovo svaniscono all’immemoriale mistero. Le creazioni dedaliche di Eigenheer sono invito all’ingresso nel labirinto dell’essere, alla perdita del principio individuationis per la partecipazione alla totalità fremente della vita: si capovolge la coscienza linguistica alfabetica nel segno semitico dell’aleph teriomorfo (lettera “A” rovesciata in testa di toro), nel richiamo selvaggio ad un vissuto anonimo plurale al mondo.
Il segno è nostalgia (Sehnsucht) che segue ineluttabilmente la memoria inconscia dell’appartenenza al grembo della donna e della terra, al contenimento primario universale che sposa gli opposti di nascita e di morte ed è la matrice di senso universale per una rifondazione inarrestabile della conoscenza di sé e delle cose. È ricerca di un inedito, sorpreso, fugace mezzogiorno che ricuce la scissione (Spaltung) di luce e di ombra, di coscienza e d’inconscio nel simbolo, che rifigura e apre nuova itinerante ipotesi rituale dell’oltre di sé. L’urgenza epifanica del mitologema del fanciullo divino, del puer aeternus, è immanenza vitalistica al mondo e volontà essente nel libero divenire di tutte le forme, mai chiuse.
Questo simbolismo mitologico non spiega, non ‘toglie le pieghe’ dell’esistere polisemico, ma lungo un iter labirintico relazionale e metamorfico, che archetipicamente e anatomicamente fonde cervello e intestino, facendo saggiamente del sapore il principio del sapere, crea immagini senza fine dello stesso abbraccio grembale fecondo dell’arte e gestante di sé, lasciandosi conoscere da ciò che non si conosce mai.

Presidente Fondatrice dell’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea
Prof.ssa Fulvia Minetti
Antologia Accademica della Poesia Contemporanea
Mostra Accademica dell’Arte Contemporanea
Critiche in Semiotica Estetica
La permanente sempre aperta on line al sito: www.accademiapoesiarte.com

 L’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, Polo di libera creazione, formazione, ricerca e significazione del linguaggio umano, poetico e artistico, in Convenzione Formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre, con il Patrocinio della Regione Lazio, di Roma Capitale e dell’Istituto Italiano di Cultura di New York, Presidente fondatrice la prof.ssa Fulvia Minetti, Vicepresidente Renato Rocchi, Direttore Artistico Antonino Bumbica, è volta alla valorizzazione del senso delle espressioni creative dell’umano, di opere in Poesia e opere d’Arte Visiva, in Pittura, Scultura, Grafica e Fotografia, edite o inedite, di autori e artisti di ogni età, formazione e nazionalità.

L’Antologia Accademica della Poesia Contemporanea e la Mostra Accademica dell’Arte Contemporanea sono assolutamente libere da ogni struttura di classifica e pubblicano online, in ordine alfabetico nominale del Poeta o dell’Artista, le opere degli esponenti della Poesia e dell’Arte Contemporanea con le Critiche in Semiotica Estetica della Presidente, prof.ssa Fulvia Minetti.
Le Critiche non evidenziano volutamente, per rispetto dell’unicità del poeta e dell’artista, gli aspetti analogici con i modelli tradizionali, né tantomeno sono giudizi valutativi: non sono mai redatte nella forma di giudizi attribuiti alle opere, dunque non costituiscono mai valutazioni negative. Le critiche accademiche della presidente sono propriamente analisi dei significati dell’arte, ai fini della valorizzazione dell’espressione con tutti i linguaggi, poetici e artistici: sono propriamente delle Significazioni, in qualità di abduzioni di una Semiotica Estetica Psicofisiologica, tese a cogliere la dimensione universale del movimento semantico-emotivo, i simboli preconsci e archetipici del meraviglioso rituale poetico e artistico, che originalmente fonda e rifonda l’uomo e le cose.
L’Antologia e la Mostra raccolgono annualmente, senza alcun riscontro economico, le opere di tutti gli autori e gli artisti che ricevano classificazioni meritevoli al Premio Accademico Internazionale Apollo dionisiaco: Primo, Secondo, Terzo Premio, Riconoscimento al Merito Speciale della Giuria, Riconoscimento al Merito. L’Antologia e la Mostra comprendono inoltre le opere Finaliste al Premio degli autori e artisti che richiedano la Critica della Presidente al contributo spese di euro 30,00 e le opere di pregevoli autori e artisti che facciano richiesta di selezione e critica al Consiglio Direttivo Accademico, anche fuori concorso, al contributo spese di euro 45,00.
Per richiedere la pubblicazione di opere poetiche o artistiche in Antologia o in Mostra online corredate di Critiche accademiche, si scriva via email all’indirizzo: accademia.poesiarte@libero.it con 2 opere allegate.

locandina-mostra-integrazione-2020Mostra Integr’Azione:
Vita d’Arte e Arte di Vita
L’arte itinerante che celebra la differenza

La Mostra Integr’Azione celebra l’arte di vivere, la qualità relazionale dell’identità alla differenza nel chiasmo donante del riconoscimento, in una collettiva annuale d’arte integrata e itinerante, dal 23 al 27 Marzo, Sesta Edizione 2020, presso l’Istituto Leonarda Vaccari, in Viale Angelico, 22 a Roma, partecipata da artisti emergenti unitamente ai ragazzi dell’Istituto Leonarda Vaccari, del Centro Don Orione, dell’Opera Don Calabria, del Don Guanella, del Sant’Egidio e della Fondazione Don Carlo Gnocchi.
L’Istituto Leonarda Vaccari, presidente la prof.ssa Saveria Ghia Dandini de Sylva e l’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, presidente il critico e arteTerapeuta, prof.ssa Fulvia Minetti, cerimoniano la mostra artistica con il conferimento dei diplomi e la lettura della critica in semiotica estetica delle opere di tutti i partecipanti, per la condivisione del valore dell’identità, della riconoscenza alla ricchezza reciproca della differenza, del senso universale dell’espressione artistica e del divenire dialettico dell’essere, in Convenzione Formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre e con il Patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale.
L’Integr’Azione non include, non chiude nel cerchio elettivo della norma pregiudiziale di un modello identitario; è “l’unità dell’essersi”: un atto etico di solidarietà è il luogo umano della solidità, che vincola l’io all’altro per l’intero del se stesso. L’altro è la condizione di senso e di verità. La sostanza dell’identità è una relazione: di sé è sempre all’altro e l’emarginazione nega, con l’esistere dell’altro, l’essere stesso del negante. Nessuno fra due orizzonti di sguardo possiede la verità: la verità è fra di essi, al luogo di eccedenza, che si trova andando, un poco, al di là di se stessi. Il luogo itinerante della mostra raccoglie l’attestazione d’esistenza lungo la fenomenologia degli incontri.

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Premio d’Arte Robert Cook 2019
Giovane Arte di Essere presso la Scuola Primaria di Canale Monterano di Roma

A due anni dalla morte dell’artista internazionale, l’annuale Premio d’Arte Robert Cook, giunto alla sua IV edizione, ne celebra l’eternazione della memoria e festeggia il senso profondo della sua arte nella partecipazione al divenire dell’essere, che le opere artistiche dei bambini di quinta classe di scuola primaria esprimono.
In Convenzione formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre, con il Patrocinio della Regione Lazio, di Roma Capitale, del Comune di Canale Monterano e dell’Istituto Comprensivo di Manziana, l’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, in collaborazione con l’Associazione Culturale Nobile Contrada Carraiola, cerimonia il Premio d’Arte Robert Cook con mostra artistico-letteraria dei bambini, critiche in semiotica estetica della presidenza accademica in diploma, conferimento di tre medaglie cookiane in pregiata fusione manuale in argento ed incisione pantografata del laboratorio orafo di Via Margutta, riconoscimento alla memoria di Alberto Marani, premi della Contrada e dello Studio Scientifico S.A.MAR ed improvvisazione jazz del figlio compositore Henry Cook presso la Sede della Scuola Primaria di Canale Monterano di Roma il 31 Maggio 2019 dalle ore 14,30.
Il tema dell’arte in mostra è il viaggio dell’io, che tesse essere e divenire, identità e differenza e conquista il senso di sé e delle cose. Il luogo dell’arte è un grembo comune e universale, che dà nuova nascita all’essere. La configurazione ipotetica immaginativa dell’arte e la visione dell’altro offrono il dono della possibilità di rifigurazione di sé nella vita.
La presidente dell’Accademia, in occasione della cerimonia del Premio d’Arte Robert Cook, inaugura l’esposizione permanente della targa monumentale in argento della sua poesia ispirata e dedicata alle opere dei bambini di quinta classe presso la Sede Scolastica Statale, ad onorare la bellezza dell’arte di essere, oltre la visione dell’abitudine che indossa pregiudizio, per l’abduzione dell’arte e dell’alterità, quale etica via itinerante alla verità.
Ascoltami di te. / Mi popolo di passi / e palpito colori; / oltre l’armadio degli occhi / la pancia è fatta di mondo. / E sono stelle / le tue mani aperte, / quando cadenti / nel cielo di un saluto / a te esprimo / di me ancora. / Fulvia Minetti

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“Africa”. La Farnesina fra etica e poetica.

Fulvia Minetti, Presidente fondatrice dell’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, in Convenzione formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre e con il Patrocinio della Regione Lazio, di Roma Capitale e dell’Istituto di Cultura di New York, omaggia il lavoro del Ministro Plenipotenziario Vice Direttore Centrale per i paesi dell’Africa Sub-sahariana del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dott. Vozzi con la sua poesia “Africa” su targa ad opera pantografica del Laboratorio Orafo di Via Margutta. La poesia in esposizione al Palazzo della Farnesina, ispirata alla Weltanschauung della filosofia del Sini, è sentimento sofferto della condizione segnica dell’uomo occidentale: l’uomo della scrittura è mancante e si conosce in qualità di distanza e di differenza dall’evento essente del continuum al mondo, che vive invece l’oralità e l’azione dell’uomo africano. La poetica della prof.ssa Minetti invita l’uomo europeo alla domanda etica, lungi dalla presunzione di verità ultima dell’oggetto trascendentale della scienza, alla restituzione ciclica all’essere nel modus vivendi soggettuale, agente e transitivo alla natura dell’uomo africano, poiché senza evento di verità non c’è significato.

Vita d’Arte e Arte di Vita
Integr’Azione è la collettiva annuale d’arte itinerante oltre le differenze

immagine-mostra-integrazione La Mostra Integr’Azione è un’esposizione pubblica e integrata dell’espressione artistica, partecipata liberamente dal 27 al 30 Novembre, Quinta Edizione 2018, presso l’Opera Don Calabria, in Via Gianbattista 11/13 a Roma, da artisti oltre le differenze, con i ragazzi del Don Calabria, del Centro Don Orione, del Don Guanella, del Sant’Egidio, dell’Istituto Leonarda Vaccari.L’Opera Don Calabria e l’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, Presidente il Critico e ArteTerapeuta, prof.ssa Fulvia Minetti, in Convenzione Formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre e con il Patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale, celebrano la collettiva annuale d’arte itinerante con il conferimento dei diplomi con critica in semiotica estetica delle opere di tutti i partecipanti, per cerimoniare il valore dell’identità umana, il senso universale dell’espressione artistica e il divenire dell’essere.
Integr’Azione non è inclusione, non è azione del “chiudere dentro” qualcosa di prestabilito: è letteralmente “fare l’intero con l’altro”: rendersi vicendevolmente completi nell’essere di un grembo sociale, dal dono dialogico delle differenze.
L’esposizione ha un carattere itinerante, poiché l’uomo è, per sua natura segnica, viandante: non possiede la certezza veritativa assoluta del metodo (metà – hòdos), ovvero non è mai letteralmente “oltre la via”. L’uomo è la via stessa del cammino: la sua realizzazione non è nel possesso della meta, ma nella tensione aperta al senso di sé, che solo trova sempre oltre se stesso, nel movimento verso l’altro. fotodoncalabria
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Al trecentocinquantesimo anniversario dalla nascita dell’eremo di Montevirginio, l’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea in Convenzione formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre e i Padri carmelitani scalzi con il patrocinio del Comune di Canale Monterano, cerimoniano il 19 Agosto 2018, la memoria della fondazione. La festa rituale è arte di ripetizione analogica, che condivide vita e conferisce senso e valore alla cosmogonia comunitaria: il singolo perde il principio individuationis per la partecipazione alla comunità della vita. Il rito è un passo indietro, formativo, verso l’origine, verso il modello esemplare e paradigmatico, per il suo rinascere, che accresce ed eterna l’identità. L’uomo è segno e la deità è il suo significato: l’uomo è memoria della sua provenienza e della sua destinazione in dio.
La poesia “Madre” di Fulvia Minetti è dedicata alla Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, che apparve al profeta Elia nelle vesti di una nube d’acqua a salvare Israele dalla siccità, simbolo del dono materno del Verbo, elargitore di vita nel sentimento dell’amore.
L’umanità, costituita della medesimezza della carne, si cerca dell’alterità dello spirito nell’acque nude, nell’humor umano, nel sentimento di verità dell’amore, che trascende la contingenza, che apre alla coinonia all’altro e al mondo. Maria dà vita al Cristo nella consapevolezza, nella commozione e nel dolore della sua perdita, spinta dalla dimensione di senso che la figura simbolica del Cristo rappresenta: la memoria rituale che presentifica l’assenza del divino, affinché abiti l’uomo.
Il sorriso di una parola è già amore: è il valore dell’accoglienza che in grembo serba dalla morte ciò che trascorre e finisce, nell’amore al significato, perché sia salvo all’eterno.
Fiorisce la parola poetica, come la parola in preghiera ripete la divinità: fra dicibile e ineffabile è suono affabile, suono innamorato, eco d’amore, è potere di generatività, ma più ancora di quella diretta della filiazione, è quella indiretta del significato, come propria conquista di vita eterna, sempre trasvalutata nelle figure, tutte vere e valide, della stirpe cangiante dell’umano, come dei modi divenienti della Verità.
Madre. Mi cerco d’altro /  nell’acque nude. / Per un ampio / avvolto costato / riempio / le coppe degli occhi / gestare memoria / di presente / assenza, che sono; / che sei. / Accestisce vita / un sorriso, evoluire / eterne / le stagioni di un fiore. Fulvia Minetti

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Premio d’Arte Robert Cook 2018
Giovane Arte in mostra in Canale Monterano di Roma ed inaugurazione dell’esposizione permanente della Poesia “Profili” di Fulvia Minetti in Sala Comunale di Lettura
In Convenzione formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre, con il Patrocinio di Roma Capitale, del Comune di Canale Monterano e dell’Istituto Comprensivo di Manziana, l’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, in collaborazione con l’Associazione Culturale Nobile Contrada Carraiola, cerimonia la terza edizione del Premio d’Arte Robert Cook con mostra artistico-poetica e critiche in semiotica estetica delle opere degli studenti di quinta classe della scuola primaria, presso la Sala Comunale di Lettura di Piazza Tübingen in Canale Monterano di Roma il 30 Maggio 2018.
Il tema del Premio è l’identità, fra essere e divenire, per la celebrazione e la condivisione della dimensione comune e universale dell’umano. Identità è ciò che nasce dal racconto gestante dell’arte, nella grembale commistione di tutti i linguaggi dell’espressione, disegno, pittura, scultura, fotografia e poesia, dalle braccia dell’abduzione, del “come se” della configurazione immaginativa propria e dello sguardo dell’altro, per la rifigurazione di sé nella vita, fra ricordi, emozioni, aggettivi e desideri. Si è un atto di senso in transito sulla bellezza.
Tutta la giovane Arte in concorso riceve la critica della presidenza accademica in diploma e sono conferite tre medaglie cookiane inedite in pregiata fusione manuale in argento ed incisione pantografata del laboratorio orafo Rocchi di Via Margutta 51 in Roma.
La presidente dell’Accademia, prof.ssa Fulvia Minetti, in occasione della cerimonia del Premio d’Arte Robert Cook, dona alla Sala Comunale di Lettura l’esposizione permanente della sua poesia a tema, “Profili”, per incisione su ottone, ad onorare, unitamente al premio d’arte, la memoria della semantica profonda che l’arte del Cook esprime: l’infinito divenire dialettico dell’essere.
La poesia rappresenta il fine umano nel senso come lo spazio che vive fra sé ed altro:

una dimensione accrescente, umana, di vita, di azione, di scambio, di espressione comunicante e partecipata. Tutto ciò che l’uomo conosce di sé è segno: un modo di dire di sé e del mondo fra sé e mondo. Il soggetto, interpretato ed interpretante, è movimento, processo, ipseità, possibilità diveniente dell’idem della medesimezza.
L’io penso cartesiano, chiuso nella sua certezza e solitudine autofondante, è vinto dall’esperienza di un’identità narrativa, che sente e pensa insieme l’identità e la differenza. Il cogito è conatus: desiderio di essere. L’individuo è protagonista del proprio racconto di vita, è volontà nutrita da una libertà, che si realizza nella partecipazione.
L’identità ispirata alla filosofia ricoeuriana ospita in sé la dialettica del sé e dell’altro da sé e dona storicità all’essere umano. Identità emerge dall’equilibrio del cooprotagonismo della relazione.
Identità è fenomenologia di una volontà intrecciata, è viaggio dall’apparire all’essere e dall’essere all’esistere, nell’esserci della testimonianza mutuale. L’identità ipse è libertà, espressione di stesso ed altro: alla voce dell’altro corrisponde l’eccomi del soggetto, nella dualità dialogica della reciprocità relazionale di riconoscimento.
I Latini derivavano la parola persona da “per-sonàr”: risuonare attraverso l’immagine dall’altro còlta. Profili. / Eco, / mille volte vòlto / è una viola / il tuo vólto. / Il mio palmo / suona / l’arco labiato / del tuo ascolto è la poesia di Fulvia Minetti.


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Collettiva Annuale d’Arte:

Mostra Integr’Azione. Vita d’Arte e Arte di Vita.

Il Centro Don Orione e l’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, Presidente il Critico e ArteTerapeuta, prof.ssa Fulvia Minetti, in Convenzione Formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre e con il Patrocinio dell’ANCI, della Regione Lazio e di Roma Capitale, celebrano la collettiva annuale d’arte Mostra Integr’Azione. Vita d’arte e arte di vita, alla Quarta Edizione con inaugurazione il 4 dicembre 2017 a Roma: un’esposizione pubblica e integrata dell’espressione artistica, partecipata liberamente al Teatro Don Orione da artisti oltre ogni differenza e cultura, con i ragazzi del Centro Don Orione, del Don Calabria, del Don Guanella, del Sant’Egidio, del Servizio Civile e dell’Associazione Fotoreportando, per riflettere sul valore dell’identità umana, attingere al senso archetipico e universale dell’espressione e scoprire il dono del dialogo con le prospettive dell’altro, che riconosce e che apre il nostro essere al divenire infinito dei suoi significati.
L’arte è luogo etico: partecipa ad un sostrato di universalità espressiva, valore e senso comune all’essere umano, che apre ad una comunicazione sempre possibile, oltre le individualità, le differenze, le culture.
L’arte è luogo maieutico: grembo per la nascita protagonistica dei potenziali espressivi latenti della persona, alla coscienza e alla collettività.
L’arte è luogo semiologico: occasione di senso per una semiotica estetica psicofisiologica dai contenuti preconsci dei simboli artistici, che segue il movimento semantico ed emotivo della creazione artistica, che fonda e rifonda gli assetti dell’uomo e delle cose.
L’arte è luogo gnoseologico: è opera di conoscenza, oltre l’abitudine pregiudiziale, dell’attingimento ad un codice archetipico universale all’uomo e di riconoscimento mutuale dell’identità dagli incontri espressivi e prospettici con la differenza.
L’arte è luogo individuativo: è configurazione inconscia, possibilità infinitamente aperta di rifigurazione cosciente di sé, della propria vita e del mondo, in divenire dall’universale collettivo condiviso, che dona il senso dell’essere.
L’arte è luogo sociale: è integrazione, dal principio di piacere al principio di realtà, del ritrovarsi nella differenza e del progetto di futuro.
L’arte è luogo paradigmatico: oltre i processi di deduzione e d’induzione, è sviluppo della neocorteccia nel processo inferenziale di abduzione, ove l’ipotesi creativa dell’arte è primo paradigma del rapporto uomo-mondo.
L’arte è luogo dialettico-veritativo: è dialogo esistenziale fra necessità e libertà, fra essere ed esistere, fra inconscio e coscienza, fra identità e differenza, nel divenire aperto dei significati della vita, luoghi del transito della verità.
L’arte è luogo rituale: è caos e cosmo dell’identità, che sconvolge l’identità nella differenza, è teatro, è letteralmente il luogo da cui si guarda, soglia della genealogia dell’uomo e della cultura, ripetizione analogica di sé e mondo che guarda l’essere.
Non c’è identità senza differenza, c’è sempre solamente un’identità della differenza: un divenire inarrestabile dell’essere. Questa mostra è invito al chiasmo della meraviglia dei modi infiniti di essere negli occhi dell’altro, per vivere insieme, in sinestesia e per mezzo dell’arte, nuovi mondi e modi di noi venire al mondo.


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“Il bronzo del maestro d’arte Robert Cook è ancora fluido”
(Artista Internazionale Robert Cook.
Boston 1921 – Canale Monterano di Roma 2017)
8 Aprile 2017
Inaugurazione mostra scultorea e conferimento critica artistica

Ci lascia il maestro Robert Cook, esimio scultore americano che ha scelto la vita e il laboratorio nel paese d’arte Canale Monterano di Roma. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Parigi e ha spiccato fra gli artisti di Via Margutta, ha raggiunto la fama in qualità di “artista che cattura il movimento in un bronzo fluido”.
Innovatore nel processo di fusione “a cera persa”, le sue opere vanno da minuziose medaglie a monumenti pubblici di vaste dimensioni e opere museali in tutto il mondo, dalla visitatissima “Dinoceras”, a Park Avenue di New York, fino a Canberra, all’Arabia Saudita e in Italia. Appassionato d’infinite forme dinamiche di animali, ballerini, sportivi, attori, musicisti, dell’evoluzione sensomotoria dei suoi figli Henry e Jenny, lasciava inarrestabile la modulazione della forma artistica alle note libere del jazz. Premiato dal Prix de Rome, dall’Accademia Nazionale delle Arti e delle Lettere e dalla Fondazione Tiffany.
Ad un mese dalla sua eternazione alla memoria e nel giorno di quello che sarebbe stato il suo novantaseiesimo compleanno, Sabato 8 aprile 2017 dalle ore 10 presso la sala Marcello Natili in Piazza Tübingen, sarà inaugurata la mostra scultorea del Cook e l’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea sarà lieta e onorata di conferire in omaggio alla memoria dell’Artista, la Significazione critica dell’opera artistica a firma della Presidente prof.ssa Fulvia Minetti.
“La dinamica della vita arde nella materia bronzea del Cook, l’arte del maestro è tesa a togliere il soverchio e vincere l’essenziale della materia, per coglierne l’ascosto spirito vitale, il movimento sotteso e inarrestabile, che è ignea leggerezza, forza e slancio. Le linee di forza, con risultante circolare e spiralica, offrono un gesto centripeto e centrifugo insieme, da un principio concentrico ad un finale catartico e mai esauribile, volto a partecipare della dimensione comune e universale dell’essere vivente, grembo sempre gestante, in qualità di luogo ontico ed etico, luogo di senso e di verità dell’espressione, oltre le differenze e per incessante abitare stesso della danza delle infinite differenze formali: nel divenire dell’essere. La dialettica artistica oppositiva del Cook alterna i pieni ai vuoti materici e profondamente rivela che l’assenza è parte integrante dell’essenza, ne è la meraviglia stessa, la musica, l’amore, l’ironia, l’inizio, il transito, la fine, la gratitudine: la condizione della sua metamorfosi, al di là della forma della coscienza. La forma ferma diverrebbe pregiudizio, mentre nell’ulteriore libero e indomito del movimento è il senso della verità, verità fuggevole e umana, figura teatrale filogenetica di rappresentazione in transito, verità perfettibile, eppure, lungo il cammino inarrestabile dell’uomo artista, è infinita soglia di verità possibile. La semantica profonda che l’arte esimia del maestro esprime è umano amore del movimento dialettico d’eternità del vivente.”
Eppure la dinamica di vita che arde nella sua materia non avrà mai arresto, poiché è aperto il Premio d’Arte Robert Cook alla sua seconda edizione in Canale Monterano di Roma, ideato dall’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, intitolato al maestro e lasciato all’interpretazione dei bambini di Scuola Primaria, che celebra e condivide il senso del divenire dell’essere, in ricordo e in riconoscimento alla bellezza dell’arte cookiana e alla semantica profonda del movimento dialettico d’eternità che esprime, per viva riconoscenza ispirata delle nuove generazioni.


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Mostra Integr’Azione. Vita d’arte e arte di vita.III Edizione

Il Centro Don Orione e l’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, Presidente la prof.ssa Fulvia Minetti, ArteTerapeuta e Critico dei percorsi espressivi artistici, in Convenzione Formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre e con il Patrocinio dell’ANCI, della Regione Lazio e di Roma Capitale, inaugurano la collettiva d’arte Mostra Integr’Azione. Vita d’arte e arte di vita nella sua Terza Edizione, il 1 Dicembre 2016 a Roma presso il Teatro in Via Edmondo De Amicis, 5. L’esposizione annuale è partecipata, oltre ogni diversità, dagli artisti integrati del Centro Don Orione, del Don Calabria, del Don Guanella, del Sant’Egidio,  dell’Istituto Leonarda Vaccari, del Servizio Civile, dell’Associazione Fotoreportando. 

La mostra è propriamente divertimento e non nel senso usuale, ma nel senso profondo del termine: dal latino devertĕre, “volgersi in altra direzione”. È cerimonia dell’identità umana universale in tutte le sfumature speciali e festa del divenire aperto dei suoi significati, negli sguardi mutuali del dialogo con la differenza.
Né identità, né differenza; ma identità della differenza: nell’uno del molteplice, nel molteplice dell’uno! Questa occasione è un invito: ridipingiamoci… per essere! Riconosciamo e riceviamo riconoscimento e riconoscenza, per rinascere insieme. Siamo tutti fatti di abbracci, da riempire di nostro, con l’augurio a tutti di portare la vita nell’arte… e l’arte nella vita!


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Premio d’Arte Robert Cook 2016
Poesia monumentale di Fulvia Minetti e giovane
Arte in mostra in Canale Monterano di Roma

In Convenzione formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre, con il Patrocinio di Roma Capitale, Assessorato Scuola Infanzia Giovani e Pari Opportunità, dell’ANCI, del Comune di Canale Monterano e dell’Istituto Comprensivo di Manziana, l’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, in collaborazione con l’Associazione Culturale Nobile Contrada Carraiola, cerimoniano la prima edizione del Premio d’Arte Robert Cook con mostra artistica plurilinguista dal vivo degli allievi di quinta classe della Scuola Primaria, presso il Teatro Fiorani in Canale Monterano di Roma il 23 Maggio 2016 alle ore 10,30.

Identità o differenza? Identità della differenza. Abbraccio di sostanza e di relazione: un divenire dell’essere. Il Premio a tema “L’Identità: io sono…” è celebrazione e condivisione della dimensione comune e universale dell’umano, in qualità di luogo ontico, etico, semantico e veritativo dell’espressione oltre le differenze e insieme conquista gnoseologica e valorizzazione dell’identità, dall’incontro dialogico con l’alterità.
La giovane Arte in concorso riceve la critica della presidenza accademica in diploma e le medaglie cookiane inedite in pregiata fusione ed incisione artigianale del laboratorio orafo Rocchi di Via Margutta in Roma. L’Arte in mostra è meraviglia, dedizione e gratitudine, poiché offre una possibilità aperta di creazione, di affermazione, di significazione e di conoscenza, di rinascita nella dialettica fra sé e mondo: ogni opera è un racconto configurante e vicendevole, per una rifigurazione protagonistica di sé e della propria vita.
In omaggio all’esimio artista contemporaneo Robert Cook, che intitola il Premio d’Arte, la poetessa Fulvia Minetti, presidente dell’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, fa dono pubblico del suo componimento In volo, ispirato all’arte del maestro, in apposizione al basamento della scultura monumentale del paese d’arte Canale Monterano di Roma.


“Praesaepe ad Manturanum”
Teatro Poetico dall’Umanesimo al Contemporaneo

L’Associazione culturale Nobile Contrada Carraiola di Canale Monterano (RM), Presidente Manuele Magagnini, indice la III Edizione della rievocazione storica Praesaepe ad Manturanum, Direttore Artistico Sandro Carradori, con la collaborazione del Consigliere Riccardo Rabbai, sotto il patrocinio della Regione Lazio. Nel festeggiamento della natività il 26 e 28 Dicembre 2014 e il 4 Gennaio 2015 (con replica il 6 in caso di maltempo) dalle ore 15,00 alle ore 19,00 con ingresso da Montevirginio, la partecipazione di cento figuranti in spettacolo rinascerà le rovine dell’antica città di Monterano ad una giornata conviviale ambientata alla fine del XV secolo, sotto la famiglia Orsini, fra tardo Medioevo ed inizio Rinascimento.
L’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea partecipa all’evento con il Teatro Poetico dialogico di Fulvia Minetti ed Ilaria Romagnoli, tratto dalle sei sillogi premiate di Fulvia Minetti per una genealogia del dire uomo e mondo, dalla parola antica alla contemporanea.
Attraverso la poesia l’Accademia propone la ricerca attiva dell’identità, fra memoria di un umanesimo ed esigenza della contemporaneità. La rievocazione propone la rinascita dell’atto di sollevamento dalla dimensione oggettuale di una ricezione identitaria  passiva, esterna ed in funzione dell’inclusione in una collettività, sia essa la medievale soggiogata comunità dei fedeli o i contemporanei consorzi sociali, come domanda preformante. Si ritualizza in arte la metamorfosi da un’identità quale effetto necessario di un processo identificativo obbligato (medesimezza ricoeuriana) ad un’identità che è libero percorrere l’individuazione di sé, conoscenza protagonistica attiva e riconoscimento diveniente nel racconto vicendevole e aperto di sé e mondo (ipseità).
L’augurio è non accettarsi meri agiti membri di superiori strutture gruppali e riconoscersi essere il cammino dialettico dei nostri significati.



Mostra Integr’Azione. Vita d’arte e arte di vita

Il Centro Don Orione inaugura, il 6 Dicembre 2014 presso il Teatro in Via della Camilluccia 112, la Mostra Integr’Azione. Vita d’arte e arte di vita, un’esibizione pubblica e integrata dell’espressione artistica informale, partecipata liberamente da pregevoli artisti oltre ogni diversità: Adriano Tartaglia responsabile, Emiddio Aloia, Fausto D’Orazio, Gianluca Rella, Giovanni Pace, Luigi Villonio, Michelangelo Nasto, Oreste Agnello, Paola Cordischi, Renata Gentili, Riccardo De Pascale.
La mostra è realizzata in collaborazione con l’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, presidente il critico arteterapeuta Fulvia Minetti, in Convenzione Formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre e con il Patrocinio dell’ANCI, dell’Assessorato Scuola Infanzia Giovani e Pari Opportunità di Roma Capitale e della Provincia di Roma ed è volta a promuovere i significati universali dell’espressione, per cerimoniare il valore dell’identità umana in tutte le sue sfumature speciali.
L’evento vuole essere la condivisione aperta di una dimensione etica, per la partecipazione di un sostrato di universalità comune all’umano; di una maieutica, per la promozione dei potenziali espressivi latenti; di una dimensione semantica e gnoseologica, per la significazione critica dei contenuti preconsci dei simboli artistici; di una individuativa, per la funzione transizionale e configurante dell’arte, grembo della rifigurazione di sé e mondo; di una dimensione sociale, per ritrovarsi nella differenza; di una dimensione neurofisiologica, per lo sviluppo della neocorteccia nel processo ipotetico e creativo dell’arte; di una dimensione ludico-veritativa, per il divenire aperto dei significati della vita.
L’Arte, culla della nostra civiltà, è il luogo di formazione, fra natura e cultura, che apre al senso dell’identità umana e avvalora ogni differenza come fonte di riconoscimento, riconoscenza, ricchezza e accrescimento di sé. L’un ridipinge l’altro per essere: il grembo dell’arte scioglie le concrezioni del pregiudizio, come di un significato usuale e di cieca abitudine, riporta la parola al gesto, fino a trovare l’estuario del senso e riapre al divenire dei significati, nel dipinto sempre nuovo dell’abbraccio d’identità e differenza.


 

Dedicato alla maternità
Mostra – Lettura poetica – Concerto

L’evento artistico e culturale “Dedicato alla maternità” aprirà al pubblico alle 17,00 della domenica del 23 Novembre le sale comunali di Priverno. È indetto dall’Associazione Femineus, presidente Stella Lattao, dal Comune di Priverno, dalla Consulta delle Pari Opportunità e partecipato dall’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, con sede in Roma, Polo Accademico di Libera Creazione, Formazione, Ricerca e Significazione del Linguaggio Umano, Poetico e Artistico, in Convenzione Formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre e con il Patrocinio dell’ANCI, dell’Assessorato Scuola Infanzia Giovani e Pari Opportunità di Roma Capitale e della Provincia di Roma, presidente fondatrice la prof.ssa Fulvia Minetti, in occasione della giornata contro la violenza alle donne ed esprime la volontà di affidare all’Arte la funzione di magnificare ed eternare il valore pubblico e sacrale della identità femminile e della maternità nella coscienza sociale della collettività, inviolabile oltre ogni condizione avversa, di distanza, assenza, al di là di ogni separazione, nel presente vivo dell’emozione e dell’espressione condivisa, convibrata dai nostri sentire artistici, uniti e partecipati.
Gli artisti poliedrici dell’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea presentano il libro di Fulvia Minetti (poetessa) e Pietro Malavolta (scultore) e il cd di Gianni Siragusa (liuto) e Cristiana Paulotto (voce in canto) con i testi in poesia di Fulvia Minetti, Dedicato alla maternità di Melania Rea, Premio OggiFuturo 2014, offrendo riflessioni sul tema e la sinestesia della Mostra – Lettura poetica – Concerto, con durata settimanale, nell’abbraccio imperituro di note, canto, versi e immagini d’amore.
L’arte, nella sinestesia delle espressioni plurilinguistiche unite, riattinge a quello stesso infinito che si è vissuto nel grembo femminile materno, quando immersi e cresciuti dai suoni ondosi delle emozioni del dialogo di mamma e bambino, si era con il mondo un unico essere, infinito. L’arte è la dimensione potentissima del rituale, che rompe i confini dell’identità e la sposa alla differenza, per rinascere insieme, da questa artistica gestazione di pace, ai valori eterni e universali che la memoria collettiva porta con sé e che donano la condivisione sentita e significata del presente, per tutti ritrovato e vivo, aperto ad un nuovo avvalorato incontro con il mondo, ad un nuovo avvalorato incontro con l’altro, nel riconoscimento mutuale.

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