Se io di me ricordo
Se quando fu un giorno
ritorno pensando,
ricordi d’un tempo erosi contemplo
case, persiane, erose persone.
Primordi di me allorquando ancor se,
con sbiadita tensione la Vita propone
accenti di un mondo mai spenti nel fondo
di un tenue raffronto.
Matteo Bologna


Critica in Semiotica Estetica della Poesia “Se io di me ricordo”
di Matteo Bologna
Ipotetica, la parola echeggiante del Bologna configura l’intenzionalità dell’uomo, che volge alla memoria, Mnemosyne è ritorno a un’inconcessa origine senza tempo, cammino riservato all’iniziato, al ritmo di Chronos, che attenua e dispiega, negando ciò che Mnemosyne ricoglie. Il ritmo è eterno ritorno dei primordi, ripetizione, riapparizione indefinita dell’archetipo nel ritmo della parola, nell’accentus, ovvero nel movimento del canto. La testa di Orfeo non cessa di cantare e l’uomo ne è il canto reciso: l’arte che letteralmente l’inerte ravviva.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti