Fiammella
Una fiammella
misurò il tempo delle notti,
sospesa nella cera
sollevò dalle ombre
l’intimità della luce.
Parole sfiorate, svelate,
avvinte risvegliate,
furono oasi d’arte
etimologie scolpite
dipinte dal vero,
ebbero sogni e carezze,
gocce d’infinito
versammo le stelle
nella nudità
di una rossa candela.
Massimo Mezzetti


Critica in semiotica estetica della Poesia “Fiammella” di Massimo Mezzetti
La fugace e profonda flagranza della parola del Mezzetti abita la rêverie immaginante dell’elemento igneo ad accendere con la candela, primo e nascente, uno sguardo di verità, nuova ipotesi di sé e di mondo. L’uomo è alla bachelardiana fiamma, che consuma e rigenera coscienza dall’inconscio, nel misterioso luogo del divenire fra la vita e la morte. Nel movimento della contraddizione, per la coincidentia oppositorum, chiama e anela al mirabile sussurro della radice della conoscenza, nella memoria. La fragile finitudine di una candela contiene il paradosso dell’eternità dell’astro nell’istante di senso.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti