Critica in semiotica estetica dell’Opera “Wine & Philosphy at Keti & Elia” di Cesar Ceballos

L’acquerello del Ceballos invita alla fusione sponsale del liquido ricetto emotivo interiore con la costruzione progettuale psichica dell’architettura spaziale dell’ambiente identitario ed esterno. Vino e filosofia sono propriamente contenuto e contenitore, come la coscienza è il contenitore dell’inconscio e la luce è la veste dell’ombra. La vita sapienziale nasce dalla vita fremente. Il rito dionisiaco è l’ebbrezza della rottura della norma sociale e l’emersione delle pulsioni istintuali: l’individuo perde le coordinate identitarie per la partecipazione alla comunità della vita. Questo nettare erotico è volto alla sublimazione rappresentativa della filosofia: nel cuore stesso della vita l’apollinea sapienza segnica rinnova lo sguardo su di sé e sulle cose.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti

Criticism in semiotic aesthetic method of the artwork “Wine & Philosphy at Keti & Elia” by Cesar Ceballos

Ceballos’ watercolor with the psichic spatial construction and architecture of the exeternal environment invites to the spousal merger of the liquid which represents an emotional interior shelter. Wine and philosopy are content and conteiner, as consciouness is the holder of the unconscious and light is shodow’s vest. Sapential life originates from quivering life. The Dionysian rite is the exaltation of breaking the conventional Rule and let the instictual pulsion come through: the individual abandons identity’s coordinates to participate to community’s life. This erotic nectar is aimed to philosophy’s representative sublimation: in the core of life the apollonian wisdom renews its gaze on itself and not only.

Prof. Carolina Garrow’s translation