Non vi sono parole
Δεν υπάρχουν λόγια

Non vi sono parole!
Vedo fantasmi sparuti
con negli occhi un grido taciuto.
Vedo onde che tremolano,
guizzi improvvisi che saltano
danze di palpiti amari.
Ecco, ora alita il vento
e l’acqua si muove e sospira,
sotto un arco d’argento.
Non vi sono parole!
Solo pensiero che straripa
e fugge dalle colline,
in cerca della vita.
Non vi sono parole!
solo silenzio
che corre nel golfo,
come se non vi fossero case,
ma solo tempo che scappa
e sconvolge, e travolge.
Non vi sono parole!

Franco Pastore


Critica in semiotica estetica della Poesia “Non vi sono parole” di Franco Pastore

Il verso ritornante del Pastore segue il rituale che trattiene, ancora un istante nel suono, la prospettiva inesorabile di fuga dell’essere. Un essere che abbandona l’esigua finitudine abitativa del significante: le parole, le case, gli occhi, i palpiti, le colline, restano vuoti e risuonanti della sinestesia di ciò che non è già più contenuto, ma riversato nell’oltre di vita, al silenzio, al senso, al respiro eterno del mare.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti