Critica in semiotica estetica dell’Opera “Mimesi” di Angelo Mastria

La rappresentazione artistica del Mastria è movimento della conoscenza, che intaglia un riconoscimento, poiché l’uomo è la coscienza in divenire di un medesimo ricordo inconscio originario. Il presente è il transito di una mimesi, di una ripetizione analogica formale: nelle maschere la presenza si imita e si rimanda nell’assenza. Il corpo rapace della coscienza umana è azione di figure sfogliate: la vita accade nel ritmo figurale e la ripetizione è forma di un riapparire. Così la sostanza si dispiega in un luogo molteplice di variazioni, perché la vita si iscrive nel teatro trascendentale della rappresentazione, nell’esibizione figurata in forma.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti