Critica in semiotica estetica dell’Opera “Natura morta” di Marcello La Neve

La vivida presenza figurale di La Neve sottende tutto l’iter armonico della sua messa in forma ed ha lo sfondo del suo prossimo vanire. Il panneggio è la melodia intima del supporto naturale e sensoriale, che pervade la vita stessa dell’oggetto. La rappresentazione della melagrana abita il mito di Persefone, che discendendo ogni anno agli inferi a congiungersi con Ade è latenza di morte, che rigenera la vita naturale. Così l’artista inscena il ciclo eterno della vita: la morte nell’essenza e la rigenerazione in forma, alla sinfonia del grembo di madre, che immilla nuova la vita.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti