Resto in ascolto

Nella solitudine, viva, del tramonto
resto in ascolto d’un sole, appeso all’orizzonte,
cade e risorge, in un arcano d’evidenza
che schiude di meraviglia il fiore.
Sempre muta di forma l’illusa ombra,
al soffio del Cielo,
che mito e pianto aggroviglia e annoda,
tra roseti d’ignote spine,
ove l’istante si perde e si spaura.
Geme ogni petalo d’addio,
senza il profumo d’un ritorno,
immemore, s’appiglia, d’istinto
al limitare del suo abisso,
come edera al muro barcollante,
mentre stinge l’ultimo verde dalle vene.
Di nostalgia di primula vive l’umano,
quando affonda nei sensi il buio.
Nella sera, si nascondono le siepi
e il cuore, al fuoco del sangue suo, si rintana,
a contare, del remoto tempo, i rintocchi,
e di sé con loro, lungo discorre.
Ogni miraggio, nel colore sfuma,
quando, poi inciampo l’ossa mie.
C’è sempre un profumo di risacca
nel brusio di conchiglie e schiuma,
mentre, s’accosta e fila, una brezza di sale,
vestita del mio stupore.

Alberto Lotti


Critica in semiotica estetica della Poesia “Resto in ascolto” di Alberto Lotti

In un profondo simbolismo e in una grazia sinestesica vive la parola del Lotti. Per ascolto della verità è dell’uomo, fra rivelazione e occultamento, fra istante ed eterno, fra logos e pathos, la sola meraviglia. E se dell’uomo è solo il ritmo degli istanti, fra il battere e il levare di un appiglio e di una nostalgia, dell’uomo è anche, tuttavia, “un profumo di risacca” della vita, un odore salso e stupefatto di senso.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti