Allo schiudersi del mallo
Il pensiero di te
non è blenda che abbaglia
come fa il sole sul calcare
al calare lento del mare tra gli scogli.
Non è sfalerite
che blandisce adamante
la fantasia del corpo
sfinito dai sospiri della brezza.
Non nel sasso ti cerco
o nelle sfaldature dure della pietra,
ma nel raggio che ti penetra
tra infinte iridescenze,
e che mi fa respiro
col tuo orizzonte di cristallo
nell’aria fine delle altezze.
Così, in punta di piedi,
mi allungo sul tuo sogno
che diventa il mio
allo schiudersi del mallo:
un paesaggio di vetta
che anela cielo
con tutto il peso della terra azzurra.
Alessandro Izzi
Critica in semiotica estetica della Poesia “Allo schiudersi del mallo” di Alessandro Izzi
Meravigliante, la parola alchemica dell’Izzi solleva finanche dalla gravità dei corpi, dalla fallacia del divenire. Il poeta reintegra la materia allo spirito, dall’athanor del sogno coessenziale dell’amore, per la congiunzione segreta degli opposti, fin l’intatto a toccare.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti