Sera d’estate

S’attenua piano
quel sogno,
su in cielo.
A mezz’aria
tra il giorno e la notte,
son rimasti i ricordi
più calmi, più freschi
del giorno cocente.
Ed il cielo
s’è aperto, lontano
sul mare, nel mare:
siamo soli
con le stelle
che ci leggono il cuore.

Angelo Imparato


Critica in semiotica estetica della Poesia “Sera d’estate” di Angelo Imparato

Pittorica, la parola dell’Imparato distende i colori del sogno nella rêverie, che abbraccia la coscienza all’inconscio, come il giorno alla notte, come il cielo al mare. Solo questa cromia, che mesce gli opposti, può aprire la continuità indistinta dell’uomo alla natura ed effondere il battito del cuore alle stelle, per versare eternità nell’istante del sentire.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti