Madre, sarà primavera

Non so perché sarà primavera
dove hai poggiato il tuo passo
sull’erba incroci di vita
su lampi e rimbombi
matasse come tela di ragno
in nodi di dolce ricordo
viaggi e ritorni
trame di gioia – nei sogni –

Non so perché
s’arresta la preghiera di un istante
in un vago contorno di parole
si uniscono nel tratto, di un volo
e l’idea di quanto d’incompleto
in me resta
in arcano conforto ci unisca.

Non so perché, ma sarà primavera
ogni volta che di te rinnova il sorriso
lo sguardo perduto in una fotografia
e il profumo di rose, appassito
risposta segreta all’amore
che in noi vive.
E quando avrò dimenticato
anche il tuo contorno
lasciami andare
incontro al nuovo giorno.
Lontane dal rumore del mondo
in quell’abbraccio, madre,
sarà primavera.

Luisa Di Francesco


Critica in semiotica estetica della Poesia “Madre, sarà primavera” di Luisa Di Francesco

La parola della Di Francesco non domanda la causa, ma il fondamento, non cerca la risposta di una ragione logica, chiede invece dell’origine, risale alla provenienza per trovare, legata al filo di senso delle cose, la destinazione. Dal segno all’oggetto è il rinvio di sé alla madre, nel volo ineffabile di un sentimento imperituro, che rinnova eternante.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti