L’idea spoglia

Divisioni d’infinito
carezzano le desinenze del mio io
ed un grembo di cielo
avanza petali del nostro domani,
tesse battiti di nostalgia
impigliati in refusi lunari.

Sbottono una valigia d’eco
fra le consonanti dell’anima mia
e ripenso ai nostri giorni feriti,
ad un sipario d’incontri perduti,
ad una risacca di cometa
a stringere solitudine d’eterno.

Rafia di vuote abitudini
soccorre il tempo dei pensieri
in questo silenzio d’aprile:
sei l’idea spoglia
del mio cuor in divenire.

Valentina Rizzo


Critica in semiotica estetica della Poesia “L’idea spoglia” di Valentina Rizzo

Nudante, la parola della Rizzo rincorre profonde sinestesie dei divenienti sentire del cuore, per sublimare nell’alterità l’essenza stessa dell’infinito, da cui tutto proviene, a cui tutto ritorna. In eco seconda, lunare, ferita e innamorata d’eternità, il silenzio aprilano d’Afrodite lentamente spoglia del velo di Maya della rappresentazione, per il fiorire dischiuso dell’essere stesso.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti