Critica in semiotica estetica dell’Opera “Dopo la piena del grande fiume Po” di Carlo Rondinone

La luce fotografica sensibile del Rondinone coglie la natura ribelle alla degenerazione etica dell’uomo, che abbia rinunciato all’originaria coappartenenza essente, fra sé e altro, fra sé e ambiente, fra sé e verità. I naufraghi filari di pioppo sono l’invocazione simbolica della necessità di nuova sintesi degli opposti. La voce tremula dell’albero è accoglienza e trasmutazione del dolore, nell’albo tempo del movimento eterno di rinascita e lungo l’asse del mondo, che invita a ritrovare il suono divino unitario dell’uomo.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti