Critica in semiotica estetica dell’Opera “Che cos’è un’ape?” di Isabella Angelini

Il segreto iridato dell’opera dell’Angelini è il senso: l’oro ulteriore dello spazio fra medesimezza e alterità. Come i neuroni cerebrali, le celle esagonali dell’alveare sono un frattale, una ripetizione variata: è fra coscienza e inconscio l’eternante messa in opera della verità delle api, a secernere il sapere dal sapore. Il movimento metaforico dell’apis mellifera è eterna rinascita della natura e il luogo che rifonde unitaria la totalità è la dimensione relazionale.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti