Critica in semiotica estetica dell’Opera “Doppio ritratto di geisha allo specchio” di Pierluigi Abbondanza

L’interrogazione identitaria dell’Abbondanza è analisi duplice, di medesimezza e d’ipseità. L’identità idem esprime l’identificazione, è il precipitato di identità, che introietta obbligatamente l’aspettativa, secondo un movimento di risposta alla domanda comunitaria anticipatrice, allora ci si trova ad essere la risultante necessaria della proiezione del lacaniano stadio dello specchio, in un processo alienante, a condizione di inclusione, di attribuzione di amore. L’identità ipse al contrario è apertura, che dona storicità all’essere umano, che rinvia all’individuazione, questa si nutre della narrazione che si scrive e si riscrive della propria vita, che nasce dalla configurazione simbolica, per la rifigurazione libera del senso del vivere.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti