Intangibile sempre
Questo sentire non ti appartiene
Cresciuto nel breve tempo
Senza conoscere né approvazioni
Né cerimonie
Confida nei ricordi che rivelerà l’assenza
Musica per queste orecchie le parole
Taciti accordi recepiti qui
Nelle stanze più remote del cuore
Appariva grande allora – Grande
Rispecchiava me
Amore solo per l’amore
Amore soltanto per quel cuore
Insolito sentire in questo credo
Mutato troppo negli anni
Attraversato spesso dal buio delle notti infingarde
Solo alcune fantasiose
Insaziabili della durata delle ore
Al vaglio ora – di una flebile luce
Che tende a illuminare un volto
Cercando conforto nell’insonnia
Da talamo a talamo – quasi un fantasma
Intangibile sempre
Per questo ancora più presente
Franca Mancini


Critica in semiotica estetica della Poesia “Intangibile sempre” di Franca Mancini
Intima e corrente, la parola chiaroscurale della Mancini confida nell’eternità, che solo dona l’inarrendevolezza, il moto infaticabile d’innumerevoli lanci delusi del tendere umano, al superamento di sé nell’amore. Eludendo la definizione del dire, la poetessa disdegna l’oggetto di realtà e tiene a dispetto il possesso, per l’infinito piacere di essere ella stessa l’implacabile danza proiettiva dell’incontro trasfigurante di forme amanti, a presentificare, nella sinestesia dei sensi, l’assenza in siffatta pienezza e continuità.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti