Significazione critica dell’opera “Musa” di Gianni Catracchia
La veduta intima e simbolica del Catracchia cerca il difficile luogo ameno, di compenetrazione possibile delle dimensioni di inconscio e di coscienza. La musa dell’artista, nelle spoglie di albero stesso della vita, generosa nei turgidi frutti dell’ispirazione, anela il dinamismo della volontà. È costretta a dissetarsi alla siccità di terre deserte, che la nascosta fertile follia di Medusa all’uomo dissecca e popola di solide costruzioni lapidarie della coscienza solitaria, che arresta la dialettica della verità, senza tuttavia disperare, lungo il gravoso cammino, del luogo del ristoro, volto alla nascita dell’arte.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti