Incantata bellezza
Allo sfumarsi di luminose giornate
tra i meli odorosi in fiore,
un’inebriante luce solare
intenerisce il giorno
nell’effluvio luminoso delle corolle.
Inebriano petali vellutati nel
tenue roseo sfumato,
in un onirico veloma immacolato
abbagliante e affascinante
nella sera esulano aromi in forti
esultanze,
evocando elegie e rimembranze
stupite e dolenti.
S’eleva la luna sui colli
di tenero argento vivente,
la gioia giunge fino al cielo
e nella incantata bellezza
si avverte l’arcano di un Dio.
David Wilkinson


Critica in semiotica estetica della Poesia “Incantata bellezza” di David Wilkinson
L’incantesimo poetico del Wilkinson percorre la ritualità allitterata di una respirata carezza e la trasformazione della visibilità cosciente in un sentire olfattivo inconscio, a ritroso nel ricordo, fino alla sinestesia più profonda ed inebriata della continuità della pelle dell’uomo alla pelle della natura. Dalla rappresentazione lunare e seconda alla presentazione prima e splendente della gioia è la genesi dell’infinito nel sentimento di bellezza, che allenta il respiro e sfuma dalla parola al canto, che esula da sé al suono intimo, unanime e meravigliato della verità.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti