Critica in semiotica estetica dell’Opera “Spazio 12” di Oreste Pazienza

L’ascolto scultoreo del Pazienza è volto alla percezione dello spazio, atteso da forme metafisiche quanto senzienti, nella sinestesia di una grana epidermica aperta, di tufo pugliese. Le forme concave ascensionali rimandano all’estensione ricettiva del palmo, dell’orecchio, del grembo, poiché l’essere umano è teso alla comprensione, che letteralmente prende a sé, si orienta all’ambiente a completamento di se stesso. Il senso è lo spazio d’abbraccio fra le cose.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti