Critica in semiotica estetica dell’Opera “Il perché delle cose” di Paola Ermini

La sovrapposizione grafica incisoria sul sostrato dipinto della Ermini rappresenta le cose che all’uomo si danno sempre nella parvenza segnica e il segno è forma, ripetizione analogica in divenire, che rinvia all’oggetto della vita. Il perché delle cose è il movimento causale di provenienza, finale di destinazione, consecutivo di collegamento e concessivo di dono, che l’artista stila pittoricamente nella dialettica duale degli opposti di luce e d’ombra, all’uomo inconoscibile in superna sintesi, se non in movimento.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti