Critica in semiotica estetica dell’Opera “Serenità” di Sara Federici
Fra oscurità e luce, si diffonde, in mite profondità, la rêverie poetica e immaginante della Federici alle candele, nel dualismo dialogico fra gli sguardi e le fiamme, che si supera alla sintesi del silenzio consustanziale del fuoco, di occhi negli occhi. Cade la rappresentazione con la chiusura del sipario delle palpebre, nella volontà, che rimette alla cera ardente la propria vittoria sulle ombre inconsce della notte, che affida alla serenità schiarente del cielo interiore.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti