Nella pace del pomeriggio

Nella pace del pomeriggio
invernale, quando la giornata
nell’uggia sembra non finire
anche se il sole tramonta
tanto presto,
e nasce così tardi,
nella pace del pomeriggio
si usciva per le vie del centro
nella giornata di festa
a vedere volti sconosciuti
che non ci importavano,
a sentire rumore di macchine
a scoprire giochi sul litorale
di un bambino felice.
Il fascino di un mare
con la barca lontana
che raccoglie la rete.
Il fascino del mare
che rientra sull’arena
scavava nei nostri pensieri
nello sguardo senza discorso
del pomeriggio passato.

Giuliana Capizzi


Critica in semiotica estetica della Poesia “Nella pace del pomeriggio” di Giuliana Capizzi

Dondolante, ritornante, la parola della Capizzi coglie così l’essenza del luogo umano nell’eco. È l’eco di un mare che è andato e che ritorna, sull’arena, ad elargire tracce di pensiero di un sentire trascorso ed ineffabile. È una forma preziosa di pensiero a pescare, a tornire unico un istante dal grembo, tutto interiore, di un’indistinzione.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti