Critica in semiotica estetica dell’Opera “Il mio viaggio” di Pietro Cernigliaro

L’atomismo cromatico del Cernigliaro è scomposizione e ricomposizione della forma in metamorfosi, che gemma dal movimento viatico, strettamente connesso ad una provvisione necessaria. Il bagaglio del viaggio identitario è l’ombra delle memorie inconsce di un’origine, senso di una destinazione luminosa, che reintegra in figura cosciente. L’artista accompagna questa scissione plurale nella vibrazione emozionale della gamma cromatica, per la via di sintesi al bianco, alla somma sapienziale di tutti i colori in movimento, alla cessione donante della perfezione armonica, all’alba radiale della spiritualizzazione.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti