Critica in semiotica estetica dell’Opera “La pittura (Allegoria)” di Romeo Mesisca

Le allegorie del Mesisca rappresentano segretamente il viaggio di genesi della conoscenza pittorica, che principia dalla discesa iniziatica al chasma ctonio di Ecate, a perdere il principio individuationis, in un vissuto anonimo e plurale. Il rito iniziatico passa per il luogo di vita diretta e irriflessa dell’estasi dell’indistinzione, in qualità di matrice a fondamento della rinascita attiva alla poiesis, per trasformazione dell’eros in filosofia. La pittura allora è trasmutazione vitale, sintesi di Ecate e di Afrodite, poiché senza il sacrificio della morte, non c’è la trasfigurazione primaverile della rinascita. Così l’abito lunare, del significato usuale e pubblico, diviene, a rinominare la figura pittorica in transito di verità.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti